Non amo quando la politica entra nella tecnologia. A meno che a farlo sia un politico informato almeno sui fatti. Lo abbiamo già visto in questi giorni con la fine (supposta e ormai vicina) dell'obbligo al riconoscimento del singolo utilizzatore delle reti wireless italiche.
In questi giorni ho letto anche di un frase particolarmente azzeccata del nostro caro ed amato Brunetta portatore sano di innovazione e tecnologia, tornelli badge e faccine sono l'anima del futuro, altro che Next Business Netwok.
Citando l'articolo di Punto Informatico, possiamo dire che il ragionamento del Ministro è chiaro:
In questi giorni ho letto anche di un frase particolarmente azzeccata del nostro caro ed amato Brunetta portatore sano di innovazione e tecnologia, tornelli badge e faccine sono l'anima del futuro, altro che Next Business Netwok.
Citando l'articolo di Punto Informatico, possiamo dire che il ragionamento del Ministro è chiaro:
- Non abbiamo soldi, perché siamo in crisi e lo stato in questi casi non può certo investire in tecnologia, deve aspettare che lo facciano altri (chi non ci è dato saperlo) quindi niente 800 milioni di euro per la banda larga di nuova generazione;
- Tanto non serve perché oggi la banda è usata la 50% della sua capacità.
Alcune semplici e chiare considerazioni:
- il ministro ha perfettamente ragione. Proprio per questo non verrà mai costruito il ponte sullo stretto (avrebbe una percentuale di utilizzo inferiore all'1% della portata... stima del tutto personale ovviamente...)
- è inutile costruire altre strade. Verranno fatte quando tutte quelle presenti saranno sature.
La salute di uno stato si capisce anche dai suoi investimenti, proprio come un'azienda.
Se vogliamo competere con il mondo industrializzato, tecnologicamente avanzato dei nuovi orizzonti certo lo si può fare anche senza fibra, ma è anche possibile andare in giro senza treni ad alta velocità o non utilizzare i satelliti meteorologici, basta guardare fuori e vedere se piove.
Commenti
Posta un commento